Rivista Diomede – Numero 5 – Anno 2 n.s.

5.00

Esattamente un anno fa tornava in edicola e in libreria questa rivista, frutto di un progetto parzialmente portato avanti tra la fine del 2009 e l’autunno 2011.
Ci siamo fatti carico di dare una risposta inedita e coraggiosa al vuoto gior- nalistico in campo editoriale che ha colpito Foggia e la Capitanata negli ultimi dieci anni, con una rivista piacevole e varia, arricchente e sfiziosa, e che si pone l’obiettivo di trasformarsi presto in bimestrale.
Ma per fare questo occorrono risorse che abbiamo solo in parte. Da qui la necessità di avere più abbonati e di acquisire presenze pubblicitarie di aziende ed Enti cui non difettano di certo le risorse, e che rivelano una certa “povertà culturale” in tema di comunicazione: chi investe sui soli social ignora di navigare in un mare magnum indistinto e dove si brucia in un attimo ciò che invece deve durare nel tempo.
Ma è soprattutto ai cittadini di questa città e di questa provincia che ci rivolgiamo. Quante volte leggiamo sui Social, o ascoltiamo nei passaggi televisivi, nelle conferenze o nelle tante presentazioni di libri, che i foggiani sono orgogliosi della storia e cultura della loro città e della loro provincia? Un vanto che se non si coniuga con piccoli atti – per esempio sostenendo una rivista come questa, che ha il loro stesso obiettivo – resta lettera morta.
Leggetevi a pag. 3 la splendida lettera di Francesco Caponigro, un professore romano in pensione, con origini che toccano in parte la Capitanata, che non solo ha sottoscritto (e rinnovato) un abbonamento sostenitore, ma che ha risposto all’invito di Geppe Inserra con una acuta riflessione e non mancando di avanzare semplici ma efficaci proposte per contrastare l’abbrutimento e l’abbruttimento di Foggia.
Gentile Professor Caponigro, la ringraziamo per averci scritto e per l’apprezzamento che mostra nei nostri confronti, anche col suo abbonamento sostenitore. È vero: lavorare per la bellezza, e in una realtà complessa e frastornante come quella foggiana, è molto impegnativo. Ce ne siamo resi conto anche noi, per esempio nel non trovare ancora una sponda ideale col mondo della scuola e dell’università – di cui Foggia non difetta, tra Istituti scolastici e facoltà universi- tarie – quando abbiamo riprogettato la rinascita di questa rivista.
La sua proposta di “ingentilire” Foggia attraverso murales a tema, che ri- costruiscano il nostro passato, è meritoria e avremo modo di suggerirla – col numero di settembre – ai futuri candidati alla carica di Sindaco.
Per ora, a parte un bel volto di don Bosco – in un’area della Foggia più povera e degradata e prossima alla parrocchia del Sacro Cuore – hanno realizzato in pieno centro solo un enorme mosaico dedicato al calciatore Paolo Rossi e un murales per Zeman. Per dirla alla Luca Cicolella: il calcio sui maccheroni.
Sostenete “la meglio Foggia” attraverso questa rivista. Dimostrino, i foggiani e gli altri cittadini di Capitanata, azioni concrete per far andare avanti i progetti seri, come crediamo sia “Diomede”.
L’abbonamento annuo costa come quattro pacchetti di sigarette…

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