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A Roseto l’Era…del Tartufo Bianco

Non tutti sanno che il tartufo bianco è la varietà di maggior pregio tra le diverse specie. Un chilo di prodotto può arrivare a costare fino a 1800 euro. Rispetto alle altre tipologie di tartufo, la sua ricerca è più elaborata e presenta un quoziente molto più alto di difficoltà. Nel territorio di Roseto Valfortore, esemplari del prezioso tubero sono stati trovati soprattutto nel Bosco Vetruscelli, un’area di 150 ettari dove evidentemente sussistono le condizioni climatiche naturali che favoriscono la crescita della pianta. Il tartufo bianco, infatti, vive a stretto contatto con le querce, i tigli, i pioppi e molto raramente lo si trova vicino ad altri tipi di tartufo. Rispetto alle altre varietà, presenta caratteristiche unicheuniche: il colore, innanzitutto, ma anche un sapore più delicato e aromatico. A Roseto Valfortore è così scoppiata la stagione del tartufo bianco. «Ne sono stati trovati già alcuni esemplari – dichiara l’Assessore Comunale al Turismo, Francesco Russo – e presto organizzeremo una giornata dedicata a questa particolare tipologia di tartufo che non si trova da nessun’altra parte in Capitanata, se non nei nostri boschi». «Per la nostra economia – dichiara l’Assessore – i prodotti della terra e le tipicità enogastronomiche sono destinate ad avere un’impor-tanza crescente anche come vettore di sviluppo del sistema turistico legato alla natura e alla sostenibilità ambientale».
Lo scorso mese, per quattro giorni, Roseto Valfortore è diventata una piccola capitale del tartufo grazie all’iniziativa organizzata dall’Unione Enogastronomica del Mediterraneo in collaborazione con l’Amministrazione Comunale. Le proprietà nutritive, la trasformazione e l’utilizzo del tartufo nella dieta mediterranea sono elementi importanti per la valorizzazione degli aspetti d’eccellenza del nostro patrimonio ambientale e culturale.